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La filiera italiana dell’idrogeno cresce all’insegna dell’innovazione tecnologica

Secondo quanto emerge dallo studio dell’Osservatorio H2IT realizzato dall’Associazione italiana idrogeno, la Direzione Studi e Ricerche e l’Innovation Center di Intesa Sanpaolo, il comparto dell’idrogeno in Italia è in crescita e ha un alto potenziale di sviluppo grazie agli investimenti pubblici; ma soprattutto privati e all’alto livello di maturità tecnologica raggiunto dalle PMI. Anche ISOIL Industria svolge un ruolo attivo nel settore dell’idrogeno  fornendo, ad esempio (nel senso che ne abbiamo anche altre potenziali tipo trasmettitori di pressione) soluzioni di misurazione con certificazioni specifiche e ad alta precisione, per erogatori di veicoli H2 come il flussimetro massico Coriolis TMU-W di Heinrichs.

 

Le aziende italiane scelgono l’idrogeno

La seconda edizione dell’Osservatorio H2IT, che ha preso a campione 55 delle 130 imprese della filiera, rivela che il comparto dell’idrogeno in Italia è in crescita e coinvolge sette macrosettori: produzione (campo in cui è attivo il 53% del campione); servizi (49%); mobilità (45%); utilizzo (31%), integrazione dei sistemi (29%); Energy Company (29%), trasporto e stoccaggio (25%); sicurezza e certificazione (15%).
Il 65% delle aziende ha chiuso il 2022 con un aumento degli investimenti: il 70% di questi sono finanziati attraverso fondi propri, mentre il 22% è coperto da quelli europei, nazionali o regionali (il Pnrr ha stanziato 3,64 miliardi di euro per sviluppare la filiera).
La ricerca e sviluppo è indicata come strategia d’investimento prioritaria per il 71% delle aziende intervistate, le quali hanno un centro di ricerca interno dedicato, ed è alta la partecipazione a bandi.
In termini di fatturato, il 2022 si è chiuso con segno positivo per il 71% delle imprese e il 58% ha incrementato il giro d’affari dell’attività legata all’idrogeno, con aspettative di ulteriore crescita nei prossimi anni.
Le imprese più attive nel settore si concentrano nel Nord Italia, soprattutto in Lombardia (la regione da sola ospita le imprese che realizzano il 60% del fatturato da idrogeno italiano).
Notevole è anche la spinta all’innovazione: negli ultimi cinque anni oltre 1 azienda su 3 ha ottenuto almeno un brevetto o è in procinto di farlo e la metà delle imprese intervistate ritiene di aver raggiunto un alto livello di maturità tecnologica nell’idrogeno.

 

La mobilità a idrogeno è tra i settori che cresceranno di più

Il settore che crescerà di più da qui al 2030 secondo le aziende è la mobilità (85% delle risposte).
Nella conferenza dal titolo “La transizione energetica nel mondo dei trasporti: dagli elettrici a batteria ai camion all’idrogeno”, svoltasi nell’ultima edizione della fiera HYDROGEN EXPO il professor Marco Mele, Amministratore Unico di SFBM (Servizi Fondo Bombole Metano), ha affermato:
«L’idrogeno è il futuro, elemento chiave della transizione energetica, e su questo c’è piena consapevolezza da parte di molti Stati, come Francia e Germania, dove già circolano taxi ad idrogeno. Ora sta all’Italia accelerare, se consideriamo che, ad oggi, solo a Bolzano circolano mezzi pubblici ad idrogeno e sappiamo che vi è stata una iniziale resistenza da parte degli utenti».

 

Le nostre soluzioni per le applicazioni con idrogeno ad alta pressione

misurazione idrogeno tmu

ISOIL Industria fornisce misuratori di portata coriolis per erogatori di veicoli H2 tra cui i misuratori massici TMU-W di Heinrichs certificati OIML R 139-1:2018, che offrono grande precisione e stabilità.

Se desiderate saperne di più e necessitate di una consulenza per la vostra applicazione con idrogeno ad alta pressione, non esitate a contattare i nostri specialisti tecnico/commerciali.